Monday 7 May 2018

Da un po di tempo cerco di vivere una vita minimalista. Ho buttatto via tutti gli oggeti che non mi servono e la stanza è subito diventata molto più ordinata. Però a volte è difficile stabilire se una cosa ti serva davvero o no, cioè se ne avrai bisogno più in là. Per ora ho buttatto via tutti gli oggetti, per così dire "decorativi". La casa è bella sopratutto quando c'è spazio libero da insensate decorazioni: candelle, vasi da fiori ma senza fiori, qualche stronzata di Ikea che avevo comprato tempo fa ma non avevo coraggio di buttare via.

Poi ci sono i libri. Questo è già un problema che richiama ad una ulteriore e differente sensibilità. Nella mia famiglia i libri sono sempre stati gli oggetti ritenuti di maggior valore tra quelli presenti in casa. Durante i miei studi e la vita relativamente indipendente che ho condotto ne ho comprati migliaia. Nonnostante questo ci ho provato a mettere un po' in ordine: nella mia stanza sono rimasti solo i libri dei quali ho bisogno per lavorare, dei classici e dei libri che ho letto e che vorrei rileggere ancora almeno una volta. Tanto già da tre anni leggo sopratutto nel formato eletronoc sia i libri per il lavoro, che delle belle lettere.

E poi... i vestiti. Con i vestiti c'è un problema eterno: ho tante cose e niente da indossare. Mi ero già ripromessa che quest' anno non avrei comprato niente di nuovo e... Come si sarebbe potuto prevedere, ho giä infranto questa promessa almeno dieci volte.

Ma almeno adesso provo a seguire una regola: dopo aver comprato un nuovo vestito gli faccio spazio nell'armadio buttando via qualcosa di vecchio.

Ho dei bei vestiti nell'armadio. Compro sempre qualcosa alla moda che mi stia bene. Ma tutto questo non ha senso perche non esco mai e i miei bei vestiti invecchiano senza essere quasi mai indossati.

Nonostante tutte questi provvedimenti continuo ad avere tante cose. Questo non ci fa vivere perche limita la nostra libertà. Meno cose abbiamo, piu liberi siamo, non avere niente di materiale ci permette di non sentirci legati ad un solo posto...

Wednesday 6 September 2017

una lingua difficile

Da questo settembre partecipo ad un corso dell'Università Statale di Mosca. Si tratta di una specializzazione in insegnamento del russo agli stranieri. Entro dicembre spero di diventare un'insegnante professionale della mia lingua.
Prima non avevo mai fatto caso a quanto potesse essere difficile il russo per uno straniero. Tutte queste eccezioni, gli accenti che possono cambiare in ogni forma di una parola e... La cosa più terribile da spiegare e, penso, da capire e memorizzare: l'aspetto verbale! 
La cosa buona è che esistono tante metodiche e tanti libri di esercizi ed anche lezioni online su youtube.Ora ho capito che se non fossi stata una madrelingua non sarei mai stata in grado di imparare così bene il russo!


Friday 21 July 2017

Ci si può avvelenare con l'amarezza della solitudine.

Saturday 25 March 2017

Morocco

Il mio diario riparte da un nuovo concetto, cioè scrivere in maniera piú sincera, e da un nuovo titolo: la vita è un viaggio. Tale viaggio può essere sia esterno, in un altro paese, che interno e con cio' intendo dire un viaggio in noi stessi. Purtroppo troppo poche persone fanno entrambi i viaggi tra i quali il secondo penso sia il più importante. Io personalmente faccio più spesso dei viaggi esterni e vi sono così abituata che mi sento male se sto a casa più di un mese. Forse è già diventata una malattia? 
Non puoi mai fermarti troppo tempo nello stesso posto perché ti comincia a far bene l'anima zingaresca. 
L'ultimo viaggio che ho fatto l'anno scorso è stato in Morocco. 


 Era la prima volta che uscivo dall'Europa. Africa! Arabia. Tanti nuovi odori e sapori!



 Il tassista non volevaparlare del re ed è diventato tutto bianco dalla paura quando gliel'ho chiesto: "Qui tutto ha orecchie". 



 Le moschee, belle e antiche, sono dappertutto, ma non vi si poteva entrare. 



Una fiera del tutto autentica dove si possono contrattare articoli pazzeschi in pelle conciata.












I profumi del deserto. Della menta, della polvere. Della folla del bazar. E della solitudine.

Sunday 12 March 2017

Primavera



Si vede su questa foto che è venuta la primavera? Suppongo che diciate di no. Ma invece - si.

La primavera in Russia comincia il primo marzo.

Questa foto è stata scattata una settimana fa quando passeggiavo sul giaccio del Golfo di Finlandia.

Mi hanno permesso di uscire dall'ospedale e così mi sono goduta una bella giornata di sole primaverile.

Inizio 2017

E' arrivato il momento di riprendere questo diario; Mi sento  di nuovo creativa. Di nuovo sento di poter scrivere in tutte le lingue che conosco. Adesso non frequento più il corso di lingua italiana quindi non ho quasi più pratica. Questo blog servirà anche a "salvare" la mia scarsa conoscenza della lingua italiana.
L'anno 2016 è stato uno dei più felici della mia vita. Per questa fortuna e felicità che ho avuto, oggi pago: sono gia da quasi 2 mesi in ospedale e scrivo sul telefonino stando a letto e lottando con il sonno. Ma mi sento bene. E la mia felicità è sempre con me, nel cuora.
Che cosa ho trovato così bello? In primo luogo, la stima per me stessa che è una cosa fondaentale per essere e sentirsi felici.
Se ce l'hai, tutt il resto verrà per rendere la tua vita bella e piena di senso.
Prima in questo diario cercavo di scrivere sempre in una maniera molto gioiosa, come se fossi una persona davvero piena di gioia. Ma non è così. E in questo anno scriverò più sinceramente. Alla fine dei conti, è a questo che servono i diari.
Nell' ospedale ho fatto "complete reloading" del cervello e spero ora che la mia vita non sarà più come prima. Ne prendo in mano i redini   e vado avanti da sola, cercando di essere più forte.



Monday 15 February 2016

Due imperativi feroci!

-         Nel manuale di lingua albanese “Discovering Albanian” c’è un' unità dove si parla del modo verbale imperativo. Ogni volta che leggo questo capitolo mi viene tanto da ridere a causa di una nota. Vi si spiega come si forma l’imperativo di alcuni verbi irregolari e ad un certo punto si parla anche del verbo “vras” che significa “uccidere”. E c' è scritto: “L’imperativo del verbo “vras” è “vra” e poi c’è una nota sotto: “You may also hear vrit instead of vra”. Eh si, quando un giorno, girando in Albania sentirete un’ altra forma dell’ imperativo del verbo “uccidere”, non vi sorprendete, perche si usano tutte e due!



Friday 5 February 2016

Indivisibili, sotto una bandiera / Në një flamur të pandarë!

Questo spot è stato creato nell'anno 2013 quando gli Albanesi festeggiavano 100 anni dall'indipendenza. 
La musica contiene dei motivi della musica albanese popolare, ma allo stesso tempo è molto dinamica. La ascolto proprio ogni giorno, è una grande fonte di energia! Però tutti gli amici che non capiscano l'albanese ai quali lo faccio vedere mi chiedono con gli occhi spalancati: "Che cosa sta succedendo nello spot?"



 Allora, principalmente ci sono cinque rappresentanti di ogni paese dove storicamente è presente la popolazione albanese. Il primo cantante è del Montenegro, il secondo è dell' Albania (si vede piazza Skanderbeg, la piazza principale di Tirana), il terzo è della Macedonia (e si vede il famoso lago di Ohrid), la quarta cantante rappresenta la zona di Ciameria (situata nel nord della Grecia e un po' nel sud dell'Albania), e l' ultimo è del Kosovo e canta della "repubblica più giovane" in Europa. Insomma, questa sarebbe "La grande Albania" (manca solo il territorio dell' Italia del sud dove vivono gli Arbresh). 
È molto patriottica questa canzone (alcuni (anche tra gli albanesi) direbbero "nazionalista", ma non lo dico!).